come Amore: L'amore è lo strumento che Dio ha scelto per entrare in rapporto con gli esseri umani, come ci ha indicato Gesù Cristo, suo figlio, con la sua vita. Il modo in cui Dio ci ama è molto diverso dal nostro: è totale, senza calcoli e disinteressato. Per questo pensiamo che l'amore di Dio non sia come il nostro amore, più in grande; ma è piuttosto il nostro modo di amare che, in piccolo, dovrebbe ispirarsi all'amore di Dio. Vogliamo tentare di vivere davvero questa realtà che per Gesù era così importante. Per questo cerchiamo di essere una chiesa che accoglie tutti e non discrimina nessuno, né per ceto sociale, né per provenienza geografica, né per orientamento sessuale: uomini e donne, italiani e immigrati, credenti convinti e persone in ricerca.

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come Bibbia: Tanti uomini e donne hanno contribuito a scrivere questo libro. Lo hanno fatto raccontandoci come Dio si sia rivelato nel loro tempo e nella loro cultura. Tutti i cristiani riconoscono che la Bibbia è la loro autorità spirituale. Per noi, che siamo evangelici e protestanti, la Bibbia non è solo la Parola di Dio per la chiesa, ma per ogni singolo credente. E ognuno e ognuna di noi deve poterla leggere e studiare personalmente come il messaggio di Dio per lui o per lei. Senza prenderla alla lettera, però (non è un libro di scienza, di storia o di etica di per sè) ma cercando di arrivare allo spirito più profondo che ne anima il messaggio.

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come Chiesa: Poiché Gesù stesso ha detto che "dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono con loro", noi crediamo che questa sia la chiesa.
Non servono gerarchie – che all'epoca di Gesù non c'erano, o erano molto labili - ma è l'insieme degli uomini e delle donne che hanno creduto in Gesù Cristo.
Tutte e tutti, in assoluta parità, facendosi ispirare dalla Bibbia, si danno delle regole comuni e si impegnano perché l'amore che Dio ci ha dato in Cristo sia conosciuto nel mondo.

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come Dio: È il Signore che si è rivelato ad Abramo, che ha scelto il popolo di Israele, che ha inviato Gesù all'umanità per darle una speranza eterna, e che continua a parlarci e da agire nel mondo e nelle chiese attraverso l'opera dello Spirito Santo. È all'origine della creazione del mondo (e non c'è bisogno di credere la creazionismo né di rigettare il darwinismo!) e ne sarà il giudice alla fine di tutto.

Gesù ha riassunto tutto quello che si potrebbe ancora dire di Lui in una sola parola: "Dio è amore".

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come Economia: Una parola di Gesù dice "dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore". E' il suo modo di avvertirci che l'egoismo è sempre in agguato nei rapporti umani. Ecco perché crediamo che la fede ci debba spingere a preoccuparci perché il mondo sia più solidale. Perché le differenze sociali non condannino molti alla fame permettendo a pochi di sperperare. E la stessa fede ci porta sempre ad analizzare con attenzione critica il rapporto che abbiamo col denaro, in modo che non diventi lo scopo principale e definitivo della nostra esistenza, ma rimanga ciò che è: uno strumento per lo scambio di beni.

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come Fede: Per i cristiani, usare questa parola significa dire che la religione è essenzialmente avere fiducia in Dio. Noi protestanti ne siamo così convinti che crediamo che la fiducia in Gesù sia il centro della religione e della fede, e che Dio non ci chieda nient'altro. Qualcuno potrà pensare che sia molto comodo: altre religioni, per essere graditi a Dio, chiedono rinunce e sacrifici. Ma noi pensiamo che si facciano molte più cose per amore e per riconoscenza che per obbligo, per cui se ha davvero fiducia in Dio il cristiano farà di tutto per essere degno del suo amore. Siamo salvati per fede, e testimoniamo la nostra fede e la nostra riconoscenza a Dio con il nostro operato.

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come Festa: Osserviamo la domenica, scelto come giorno festivo di cristiani perché è quello in cui Gesù è risorto. Ma essa ha lo stesso significato del sabato che Dio concesse all'umanità fin dai tempi antichi come giorno del riposo. Un giorno per essere liberati dall'assillo dell'essere e del fare, un giorno per riscoprire i propri affetti e le proprie passioni, un giorno per pensare. Pensare in particolare al rapporto con sé stessi e con Dio. Poi riconosciamo le altre feste di cui parlano i Vangeli: il Natale, che ricorda la nascita di Gesù, la Pasqua che ricorda la sua resurrezione, il giorno della sua Ascensione e quello della Pentecoste, quando lo Spirito scese sui discepoli di Gesù.

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come Grazia: Tutti i cristiani sanno che il centro della loro fede è questo: Gesù si è sacrificato sulla croce per dirci che Dio ci ama nonostante i molti errori e peccati di cui siamo responsabili. Questa è la grazia di Dio che ci trasforma e ci rende liberi. Non significa che saremo mai perfetti, anzi tutta la vita sarà un costante oscillare tra la grazia che ci è data e gli errori che facciamo.

Come disse Martin Lutero: ogni credente resterà sempre davanti a Dio, allo stesso tempo "peccatore e giusto".

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come Gesù Cristo: "Cristo" (il consacrato) è il titolo che è stato dato a Gesù dai suoi discepoli. Lo hanno fatto perché in Lui hanno riconosciuto l'uomo che è vissuto per mostrare la volontà e l'amore infinito di Dio per gli uomini e le donne del mondo. Morto a causa del peccato di questa umanità, Dio lo ha risuscitato per la speranza di tutti quelli che credono in Lui. Pensiamo che, oggi ancora, come in ogni generazione, valga la pena di affidarsi a questa speranza, che neanche la morte ha potuto cancellare.

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come... non ci capisco un'acca! Permetteteci questo scherzo, sappiamo però che il problema è serio: Dio, religioni, fede, storia, sembra tutto molto complicato! Ma crediamo che ci sia una strada, quella del confronto con la Bibbia. Per noi è una cosa da fare sia personalmente, perché Dio vuole comunicare con ognuno e ognuna di noi, sia insieme ad altri e altre, in piena libertà e assoluta parità. Senza che nessuno pretenda di avere la verità: noi non crediamo che ci debba essere un magistero che possa imporci come interpretare la Scrittura. Crediamo invece che Dio, col suo Spirito, possa illuminare il nostro cammino personale e comunitario.

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come Io: La fede è una proposta personale che il Signore rivolge ad ognuno e ognuna di noi.
Nessuno può imporre a un altro di credere e come credere. Ma, compiuta questa scelta di fede, ecco che finisce ogni individualismo. Perché la fede è un rapporto che Dio vuole avere con ognuno e ognuna di noi e quindi non siamo più nel nostro isolamento. E poi perché Dio ci fa scoprire dei fratelli e delle sorelle che condividono con noi l'avventura della fede, una famiglia spirituale nella quale possiamo crescere e sostenerci a vicenda.

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come Libertà: Il credente e la credente sono liberi perché Cristo li ha liberati dal peccato. Ogni giorno essi devono però lottare perché questa libertà non li porti a essere preda dell'egoismo. Ecco perché crediamo che questa libertà vada vissuta nell'amore e nel servizio. Ma attenzione: noi non abbiamo scelto Dio, è Lui che ci ha scelti e interpellati, e interpella anche te personalmente perché tu creda in Lui. E proprio perché credere non è obbedire ma capire, ognuno e ognuna di noi deve poter leggere la Bibbia e poi scegliere di fare responsabilmente le proprie scelte, dalla politica alla vita personale. La chiesa non deve dare ai credenti direttive da seguire, ma offrire loro la possibilità di agire con coerenza secondo lo spirito della Parola di Dio.

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come Laicità: La fede e le sue scelte non possono essere imposte a nessuno, ci sono voluti secoli per arrivare a queste convinzioni, e molti vi si oppongono ancora. Nel nostro tempo vediamo risorgere con preoccupazione i fondamentalismi che negano questa idea. Noi siamo credenti, amiamo Gesù Cristo, ma siamo assolutamente convinti che l'unica strada sia quella della laicità dello Stato, in cui tutte le convinzioni religiose e non siano rispettate, ma nessuna possa prevaricare sulle altre. Insomma continuiamo una battaglia per difendere un'idea coniata tanti anni fa da un protestante: "libera chiesa in libero stato".

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come Maria: Abbiamo un grande rispetto per Maria. I vangeli ci dicono che è stata la madre di Gesù, concepito in lei per virtù dello Spirito Santo. Non crediamo però a tutti gli altri dogmi "inventati" dalla chiesa cattolica come perpetua verginità, immacolata concezione, assunzione in cielo, perché non hanno alcuna base biblica. Anzi i Vangeli ci parlano di altri figli e figlie che lei ha avuto dopo Gesù, e ci invitano a venerare ed adorare solo il Cristo, Figlio di Dio, e Dio stesso. Ecco perché non la mettiamo sugli altari e non ci rivolgiamo a lei in preghiera, ma resta nel nostro cuore come un grande esempio di ubbidienza a Dio in quanto ha obbedito al Signore e lo ha servito. Un esempio per ognuno e ognuna di noi che voglia dirsi cristiano.

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come Natura: A causa dell'egoismo ingordo dell'umanità, la natura è sempre più in pericolo. Se non si ritorna a rispettarla è in forse il futuro stesso della specie umana: le chiese hanno preso coscienza di questo ed hanno assunto una nuova consapevolezza rispetto al tema ecologico. Questo non vuol però dire che nella Natura vediamo qualcosa di sacro: Dio non è nella natura o nel cuore e nei sentimenti umani, ma è Signore di tutto. Eppure i cristiani, seguendo la tradizione ebraica danno un valore positivo alla natura e ci vedono l'Eden di cui parla la Bibbia. Un giardino che Dio ci ha affidato perché ne godessimo i frutti. Pensiamo quindi che la terra ci sia stata affidata da Dio e che un giorno ci chiederà conto di come l'abbiamo trattata.

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come Otto per mille. E' la possibilità data dallo Stato italiano a tutti i suoi cittadini di destinare una parte delle sue tasse alle confessioni religiose o allo stato stesso. Anche le nostre chiese metodiste e valdesi aderiscono a questa possibilità, ma hanno fatto la scelta di destinare questo denaro a opere sociali, umanitarie o culturali, aperte a tutti, in Italia o nei paesi più sfortunati del nostro. Neppure un euro può invece essere destinato alla predicazione della chiesa, agli stipendi di pastori/e o agli edifici di culto. Non perché non siano importanti per noi, anzi! Ma proprio per questo pensiamo che debbano essere pagati dai membri delle nostre chiese. Anche questa pubblicazione che ti offriamo è sostenuta economicamente da loro (e NON dall'Otto per Mille), in piena libertà e volontarietà.

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come Papa. Il primato del papa di Roma sul governo della chiesa è rifiutato da tutte le chiese cristiane non cattoliche (anche dagli ortodossi). Noi protestanti pensiamo che la chiesa non abbia bisogno di un capo umano, ma solo della sovranità di Cristo. Pensiamo che il papa sia il vescovo di Roma, ma non gli riconosciamo l'autorità di essere capo della chiesa o di rappresentare Cristo in terra. La parola di Gesù a Pietro "Su di te fonderò la mia chiesa", per noi significa che Pietro sarà sì il primo a predicare la nuova fede e un punto di riferimento per i nuovi discepoli, ma non che debba avere speciale potere o autorità, né che venga considerato infallibile in alcuni suoi pronunciamenti.

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come Quando? Tutti i cristiani sono d'accordo: Gesù un giorno tornerà fra di noi su questa terra e il suo ritorno segnerà l'avvento del Regno di Dio. Quasi tutte le parole di Gesù, quasi tutti i suoi miracoli, annunciano questa realtà e ci chiedono di prepararci in vista di essa. Il Regno sarà infatti fine delle sofferenze e della morte, vittoria della Resurrezione, ma sarà anche giorno di giudizio da parte del Signore. Ecco perché il Regno di Dio è per noi grande, infinita, speranza, ma anche stimolo a vigilare quotidianamente sul nostro comportamento, ispirandolo al grande comandamento d'amore che Cristo ci ha dato. Perché chi avrà avuto amore e misericordia per gli altri, troverà amore e perdono presso Dio.

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come Riforma: Per le nostre chiese la Riforma Protestante è un importante riferimento perché ha riscoperto la centralità della Bibbia, l'amore gratuito di Dio, la libertà dei credenti, l'uguaglianza di tutti i credenti di fronte a Dio, il ruolo dei laici nella chiesa e molte altre cose ancora.
Eppure non la consideriamo qualcosa di fisso e immutabile, anzi uno degli slogan della Riforma che più ci piace è questo:
"Ecclesia semper reformanda est"
ovvero, "la chiesa deve essere sempre da riformare/correggere e migliorare".

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come Santi: Preferiamo non mettere nessun uomo o donna sugli altari e rivolgere le nostre preghiere a Gesù Cristo: l'unico mediatore perfetto tra Dio ed esseri umani, come lo definisce la Bibbia. Quando la Bibbia parla di santi, si riferisce a tutti i credenti, li definisce santi in quanto persone "che Dio ha chiamato", non in quanto perfetti o spiritualmente migliori di altri. Quando i Vangeli parlano di santificazione la presentano come una sfida a vivere ogni giorno nell'ubbidienza al Signore. Ma nessuno raggiungerà mai la perfezione, al massimo l'impegno di alcuni potrà essere di esempio per gli altri. Quindi alcuni personaggi, come San Francesco, sono e restano un esempio di fede per tutti e tutte noi, mentre altri sono invece invenzioni leggendarie a cui non diamo importanza.

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come Sesso: la sessualità è una importante dimensione della vita umana. Crediamo che nessuno possa dettare leggi e comportamenti a persone che, in piena libertà e rispetto reciproco, decidano di avere dei rapporti.
Ma poiché, anche in questo campo, l'egoismo e la prevaricazione umani possono creare sfruttamento e disprezzo, riteniamo che la sessualità venga esercitata al meglio in una dimensione di amore reciproco, che è anche da intendere come responsabilità, progettualità e fedeltà.

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come Testamento biologico: Oggi la scienza medica può prolungare per decenni la vita biologica di un essere umano anche se è prigioniero di un corpo o di una mente che non danno più segni di vita. Le nostre chiese, pur nel rispetto del comandamento del "non uccidere", credono che non si possa condannare una persona ad anni di sofferenza senza limiti e riconoscono che chiunque dovrebbe poter decidere sul termine della sua vita. La passione per la libertà di tutti ci porta a dire che ognuno dovrebbe poter chiedere di non essere tenuto in vita artificialmente, tramite nutrizione, idratazione o respirazione forzata se ha espresso una volontà contraria a queste scelte.
E la stessa passione per la libertà ci porta a dire che questo dovrà sempre essere una scelta personale - e non potrà mai essere imposta ad altri che abbiano visioni etiche o religiose sul fine vita diverse.

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omini (e Donne): Diversi come genere, ma uguali in dignità davanti a Dio e nella sua chiesa. Per queste ragioni siamo convinti che a nessuno possa essere preclusa una vocazione a causa del suo sesso. Nelle nostre comunità nessun servizio o ministero sono riservati esclusivamente a uomini o a donne. è una convinzione che abbiamo lentamente maturato nella nostra storia - dopo secoli di prevaricazione dell'uomo sulla donna - e che ci sprona a vigilare affinché nessuna barriera si frapponga nella chiesa fra gli esseri umani. A questo siamo giunti anche riscoprendo che nella Bibbia Dio non è definito solo come padre, ma sovente come madre.

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come Vita: La vita è un bene prezioso che Dio ci ha dato. In essa dobbiamo trovare della regole di comportamento. Noi crediamo che queste regole siano rappresentate dalle parole e dagli insegnamenti di Gesù, che ci dicono che la nostra vita è uno spazio per amare, dando importanza non solo a noi stessi, ma anche al nostro prossimo. Guardando all'altro come una persona verso la quale siamo responsabili e la principale responsabilità è proprio quella della sua libertà. Ecco perché non ci appelliamo a regole morali assolute da imporre agli altri in campi personali, come il controllo delle nascite, il fine vita, l'aborto o le scelte etiche. Preferiamo anche in questo caso pensare che ognuno e ognuna di noi sia libero di fare le sue scelte in un rapporto diretto tra la sua coscienza e il Signore.

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come Zeta. Ultima parola dell'alfabeto. Quale è per noi l'ultima parola della vita? Non la morte, ma la Resurrezione! Su questo punto tutti i cristiani concordano: Gesù è risorto per la salvezza dell'umanità. I Vangeli e gli apostoli, collegano la sua resurrezione alla nostra: come Cristo vive anche noi vivremo. La morte pone fine a tutte le nostre realtà, ma non mette fine all'opera di Dio per noi. Resurrezione non significa ritornare nel corpo che avevamo in questa vita, ma vivere in una dimensione spirituale che ci permetterà di stare e gioire con Dio e con chi amiamo. Morte non come fine di tutto, ma trasformazione; come dice l'apostolo Paolo, saremo trasformati da realtà carnale a "corpo spirituale".

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