Care sorelle, cari fratelli in Cristo, vi inviamo quattro brevi meditazioni in vista delle azioni che le vostre chiese vorranno intraprendere nella settimana dell’evangelizzazione.

Si tratta ovviamente di uno strumento di aiuto e supporto per comunità, gruppi o singole persone che non vogliano o non possano produrre delle proprie meditazioni in tali occasioni. Possono essere lette indipendentemente le une dalle altre, oppure tutte insieme in un pomeriggio o una serata evangelistica, magari inframmezzate da momenti musicali.

Per tale ragione le meditazioni sono volutamente semplici e brevi (da 3 a 5 minuti ognuna) e vogliono semplicemente tentare di aprire dei discorsi che poi potranno essere approfonditi dai vostri contatti personali.

Potete farne l’uso che volete: leggerle come sono, ampliarle, usarle come traccia di un sermone più articolato o… anche ignorarle se non vi convincono. Il nostro scopo era quello di fornirvi il materiale minimo per ri-cominciare ad operare nel campo della evangelizzazione esplicita.

Ciò che non potete fare è ignorare la richiesta che viene dal Sinodo di dedicare tempo, passione, immaginazione e fantasia perché la “settimana dell’evangelizzazione” riesca e sproni tutte le nostre chiese ad impegnarsi ancora di più in questo settore.

La trasmissione della fede ai figli, ai nipoti ai giovani, agli altri

La trasmissione della fede ai figli, ai nipoti ai giovani, agli altri

Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: “Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste prescrizioni, che il Signore, il nostro Dio, vi ha date?”. Tu risponderai a tuo figlio: “Eravamo schiavi di Faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente... (Deuteronomio 6,20-25) Notiamo che vi è un presupposto, cioè che vi sia in noi, nella chiesa, un comportamento, una responsabilità, un essere, che provoca la domanda. Se questo non c'è, se è tenuto nascosto, la domanda non può neanche nascere. Alla domanda segue la risposta di chi è interrogato: “Tu risponderai”. Tu, non un altro, la responsabilità della risposta è personale ed è un dovere. Non rimarrai chiuso in te stesso, non rinvierai ad un altro tempo o a un'altra persona. Ti metterai in gioco, ci metterai la tua faccia. La risposta personale ha, secondo il testo del Deuteronomio cui facciamo riferimento, tre caratteristiche: La testimonianza sarà data, raccont ...

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Sermone su Ebrei 13,1-3

Sermone su Ebrei 13,1-3

L'amor fraterno rimanga tra di voi. Non dimenticate l'ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo, hanno ospitato angeli. Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste! (Ebrei 13,1-3) Il 20 luglio del 1969 gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin misero piede sulla superficie lunare, culmine della missione dell'Apollo 11. Sono passati solo cinquanta anni. I progressi scientifici e tecnologici prodotti dall'umanità in questo mezzo secolo sono incredibili, straordinari, inimmaginabili. Eppure, nonostante tutto questo progresso, la brutalità dell'essere umano continua a mietere vittime, a sacrificare innocenti sull'altare dell'ingiustizia. Il Regno di Dio è ancora ben lontano dal nostro orizzonte. L'amore profondo e trasformante dell'Evangelo, l'unica cosa che può dare davvero senso e scopo alle nostre esistenze, appare lontano, eppure il nostro prossimo non è sulla luna! Secoli fa l'aut ...

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Sermone su Matteo 1,21

Sermone su Matteo 1,21

Maria partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché Lui salverà il suo popolo da tutti i peccati. (Matteo 1,21) Spesso incontriamo persone che ci dicono: "Non riesco proprio a perdonare quello sgarbo", oppure altri che affermano: "Perdono, ma non dimentico". Questo atteggiamento è umano, comprensibile, a volte ci sembra inevitabile. Ma quello che voglio dirvi oggi, invece, è che Dio non è così! Quando Lui parla di perdono, di cancellazione dei peccati, lo fa in modo totale, senza rimpianti e senza ripensamenti. Date un'occhiata al volantino che stiamo distribuendo e scoprirete che questo brano biblico è inserito in un paragrafo che abbiamo intitolato: "Dio ti perdona...sempre!" Qualcuno ci ha rimproverati per questa affermazione, obiettando: "Sempre? Anche se i miei comportamenti fanno del male al prossimo e bestemmiano Dio?". Certo, è dovere di ogni credente vigilare sempre affinché il suo comportamento non rechi danno al prossimo e non contraddica l'ins ...

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Sermone su Giovanni 11,21-26

Sermone su Giovanni 11,21-26

Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; e anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà». Gesù le rispose: «Tuo fratello risusciterà». Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell'ultimo giorno». Gesù rispose: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» (Giovanni 11, 21-26) Molti di noi hanno già fatto nella vita l'esperienza di perdere qualcuno dei propri cari. È una cosa terribile, perché la morte interrompe tutto: gli affetti, le storie, le relazioni. Certo, restano i ricordi, ma questi non bastano mai a riempire il vuoto che la morte provoca nelle nostre esistenze. Per questo motivo l'apostolo Paolo definisce la morte "l'ultimo nemico", quello assoluto, definitivo, il più tenace e impossibile da sconfiggere. Impossibile? Eppure la fede cristiana si basa tutta su un ann ...

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Sermone su Giovanni 3,16-17

Sermone su Giovanni 3,16-17

«Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui». (Giovanni 3,16-17) Viviamo un periodo di crisi: rabbia e tristezza si impadroniscono spesso di noi. Siamo portati a giudicare gli altri, in modo spietato e con amarezza. Spesso le nostre vittime sono l'impiegato dietro lo sportello, l'infermiere in ospedale, l'insegnante dei nostri figli che ci sembra non facciano il loro dovere, mentre probabilmente soffrono quanto noi. Certo, ci sarebbero molte cose da criticare, da denunciare, da eliminare... se fossimo noi a giudicare, sapremmo chi e cosa condannare! Dio, invece, ci sorprende con un annuncio diverso: Lui non ha interesse a dividere, a fare scelte, a verificare cosa salvare e cosa buttare. Il messaggio nuovo e sorprendente è che a Dio non interessa condannare il mo ...

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Sermone su Efesini 2,8

Sermone su Efesini 2,8

«...è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio». (Efesini 2,8) Questo testo ci dice che siamo salvati. Ma salvi da cosa? Dal peso della paura, del dolore, dell’ansia per il domani, e persino dalla morte. E dice che siamo "salvati dalla grazia". Grazia: da lei derivano molte parole, come gratitudine, gratuità, gratis. Ma spesso quest'ultima parola ci lascia un po' perplessi, sospettosi: se qualcosa è gratis, allora vuol dire che non vale molto, o che nasconde un imbroglio. Spesso, per gli esseri umani, è proprio così, ci sono anche i proverbi a ricordarcelo: "Chi più spende meno spende". Cioè, se vuoi qualcosa che valga davvero, devi essere pronto a pagare un prezzo più alto. Dio ha deciso invece di proporci un modo diverso di pensare ai nostri rapporti con Lui. Ha deciso di venirci incontro e di darci il suo amore, senza condizioni e senza limiti. Lo ha fatto mandandoci Gesù Cristo. Lui si è sacrificato sulla cr ...

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